Memoriali

IN MEMORIAM

E’con grande tristezza vi comunichiamo la scomparsa di Luigi Goglia.
Allievo di Renzo De Felice, aveva insegnato Storia dell’Africa prima all’Università di Padova e poi a quella di Roma Tre. Antesignano degli studi sulle fonti iconiche come strumenti per la ricerca storica, era stato anche tra i primi e più acuti studiosi del fenomeno del razzismo coloniale fascista.
Con i suoi studi sulla fotografia, il cinema e la cartolina ha dato vita ad un filone di ricerca che solo in questi ultimi anni ha ricevuto piena attenzione da parte della comunità scientifica.
Per chi l’ha conosciuto, rimarranno sempre vivi nella memoria la sua profonda sensibilità storiografica, lo scrupolo e la curiosità che hanno sempre accompagnato il suo percorso di studioso. La passione per la ricerca, mai venuta meno nel corso degli anni, è stata la stella polare anche della sua attività di docente.
Estraneo a qualsiasi snobismo intellettuale, ha sempre inteso la sua attività come un cimento di testa e di cuore. Proprio su questi presupposti ha dato vita al Laboratorio di ricerca e documentazione storica iconografica dell’Università Roma Tre, da lui stesso definito, senza falsa modestia, “una piccola bottega” in cui confrontarsi con le fonti iconiche ed apprendere gli strumenti metodologici adatti ad interrogarle.
L’immagine di artigiano che con passione e meticolosità si dedica al suo lavoro è forse quella che meglio di tutte restituisce lo spirito e i valori che hanno guidato la sua vita di studioso e probabilmente anche lui avrebbe voluto essere ricordato così dai suoi amici, colleghi e studenti.

Maurizio Zinni e Alessandro Volterra

 

IN MEMORIAM

La scrittrice Kaha Mohamed Aden è morta il 12 dicembre scorso nella città di Pavia, dove risiedeva con il marito Antonio Nizzoli.

Kaha era nata nel 1966 a Mogadiscio, dove aveva studiato sino al 1987, quando alla fine del liceo aveva lasciato la Somalia sull’orlo della guerra civile, seguita dal padre Mohamed Aden Sheikh, medico e noto ed influente uomo politico, incarcerato dal dittatore Siad Barre nel 1982-88. Dopo i corsi di studio all’Università di Perugia si era trasferita a Pavia, che divenne la sua città. Laureatasi in Economia, aveva conseguito un Master in Cooperazione allo Sviluppo. Attiva nel settore  della mediazione interculturale e specializzata negli studi sulla migrazione, aveva avviato un suo particolare discorso artistico intervenendo in eventi pubblici con performance teatrali – fra cui memorabile “La Quarta Via”, da cui venne tratto l’omonimo documentario – e aveva collaborato con varie riviste, tra cui Nuovi Argomenti, Africa e Mediterraneo, Geografie della psicanalisi. Aveva quindi scelto il discorso narrativo a partire dallo spiritoso racconto d’esordio “I sogni delle extrasignore e le loro padrone”, cui era seguita la raccolta di racconti Fraintendimenti, uscita con Nottetempo nel 2010 e, infine, Dalmar. La disfavola degli elefanti (Unicopli 2019), la cui movimentata e attraente invenzione scenica aveva decretato un grande successo di pubblico e di critica.

La storia passata di persecuzione ed esilio dalla Somalia e, quindi, l’esperienza dell’immigrazione in Italia. avevano formato quel suo particolare sguardo sul mondo, storicamente costruito e politicamente consapevole, che osservava la realtà con arguta ironia ma anche con una ferma durezza che non le impediva l’allegria e, naturalmente, la satira. Aveva trovato una sua inconfondibile voce narrativa che è entrata a far parte del panorama culturale e letterario dell’Italia contemporanea, in cui Kaha viveva con brio e generosità, sebbene tenesse sempre nel cuore la perduta Mogadiscio della sua infanzia. Aveva un’ampia platea di estimatori ed amici che oggi la ricordano con commozione ed affetto. Che la terra della tua seconda patria ti sia leggera, Kaha.

Itala Vivan