Morte di Giulio Regeni – Risposta dell’ambasciatore d’Egitto Amr Helmy al messaggio dell’ASAI

Pregiatissimo popolo e società civile e accademica italiani,

le mie profonde condoglianze vanno alla famiglia del giovane Giulio Regeni ed a tutti gli italiani.
Sottolineo subito che l’Egitto ha accettato la partecipazione della delegazione investigativa italiana nelle indagini in corso prendendo in considerazione le eccellenti relazioni con l’Italia.
È la prima volta infatti che l’Egitto permette ad un paese straniero le indagini congiunte, sapendo che la morte dello studente Giulio Regeni rappresenta un evento di importanza rilevante per tutta l’Italia sia per il Governo sia per l’opinione pubblica.
I media italiani hanno accusato la sicurezza egiziana di aver ucciso il giovane italiano, e questo rappresenta un’accusa ingiustificata e senza prove; non è infatti logico compiere un atto del genere durante la visita di una missione economica sotto la guida del Ministro Guidi, infatti la scoperta della salma in questa occasione, suscita sospetti intorno chi cerca di strumentalizzare la morte del giovane per minare i rapporti stabili ed eccellenti fra i nostri Paesi.
La delegazione investigativa italiana ha svolto degli incontri importanti con la controparte egiziana coinvolta nelle indagini, dal Ministero dell’Interno ai Servizi di Sicurezza fino alla Procura. L’obiettivo di questi incontri è di svelare la dinamica della morte dello studente italiano ed individuare e punire i reali responsabili di questo atroce
crimine.
Sarebbe opportuno però evitare di arrivare a conclusioni affrettate delle indagini in corso o fare delle accuse e insinuazioni ingiustificate e infondate che potrebbero causare danni ai rapporti strategici con l’Italia.
Resta il fatto che saranno assunte tutte le misure possibili per raggiungere la verità sull’uccisione del giovane Regeni  poiché l’Egitto non ha nulla da nascondere e confido nel fatto che le indagini portino presto alla scoperta della verità.

Ambasciatore d’Egitto
Amr Helmy