Lettera del presidente dell’ASAI all’ambasciata d’Egitto a Roma

Cari amici, cari soci dell’ASAI,
ecco il testo della lettera che consegnerò stamane all’ambasciata d’Egitto.
Ricordo l’appuntamento: via Salaria 267, alle ore 11 e 30.
IL PRESIDENTE

Roma, 7 febbraio 2016

Sua Eccellenza Amr Mostafa Kamal Helmy
Ambasciatore della Repubblica Egiziana
Via Salaria 267
00199 Roma

Egregio Signor Ambasciatore,

Alcuni giorni fa lungo una strada alla periferia del Cairo è stato ritrovato il corpo senza vita di Giulio Regeni, un giovane studioso italiano che da qualche tempo risiedeva in Egitto  per condurre ricerche nel quadro di un dottorato universitario.
Le notizie riportate dalla stampa egiziana e da quella di tutto il mondo  fanno pensare ad una morte terribile e piena di sofferenze: lo dimostrano i segni sul suo corpo delle ferite e delle sevizie che gli sono state inflitte. Uscito dalla sua abitazione al Cairo la sera del 25 gennaio scorso per visitare alcuni amici, Giulio Regeni non è mai giunto alla sua destinazione: non si sono più avute sue notizie  per più di una settimana, e il suo cadavere martoriato e seminudo è stato poi ritrovato il 3 febbraio, quattro giorni fa.
Le scrivo nella mia qualità di presidente dell’ Associazione per gli studi africani in Italia (ASAI) e a nome dei membri dell’Associazione per manifestarle tutto l’orrore e lo sdegno per questo assassinio barbaro.
L’ASAI è stata fondata nel 2011 come libera società di studiosi volta a promuovere le ricerche e gli scambi scientifici sui paesi dell’Africa, sulla loro storia e sulle loro società.  La nostra Associazione conta circa duecento aderenti, appartenenti in gran parte al mondo accademico e afferma i principi della libertà di ricerca e di dibattito in tutti gli ambiti della conoscenza attraverso manifestazioni scientifiche e promuovendo la diffusione delle conoscenze: al suo interno diversi studiosi concentrano la loro attenzione sulle vicende dell’Egitto moderno e contemporaneo.
La nostra Associazione Le chiede di far conoscere alle autorità di governo egiziane  il sentimento di orrore, di sdegno e di riprovazione che le ho appena manifestato per l’assassinio di Giulio Regeni.
Questo assassinio sembra inserirsi in un quadro di intimidazione e di violenza, di interventi autoritari contro la libertà di espressione e di ricerca scientifica in un Egitto che gli avvenimenti del 2011 e le speranze di piazza Tahrir sembravano indirizzare verso un avvenire di maggiore libertà.
Le chiedo anche di far conoscere l’esigenza impellente e assoluta degli studiosi e degli universitari italiani e di tutto il mondo, che si affianca al diritto alla verità e alla giustizia del popolo egiziano e dell’umanità intera, che sia fatta piena luce su questo delitto, affinché i mandatari ed i responsabili di questo assassinio efferato vengano individuati e sottoposti alle leggi della giustizia riconosciute dalle Istituzioni e dalla Costituzione del suo paese.
Voglia ricevere, Signor Ambasciatore, l’espressione dei miei più sinceri saluti

Il presidente dell’Associazione per gli studi africani in Italia
Prof. Federico Cresti
Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania
Via Vittorio Emanuele 49
91131 Catania