Napoli, 28 marzo 2019 | Religioni e modernità: la confraternita muride in Senegal

Si segnala la giornata internazionale di studi dal titolo “Religioni e modernità: la confraternita muride in Senegal”, che si terrà a il 28 marzo 2019 a Napoli, presso la Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti, in Via Mezzocannone, 8.

La Muridiyya, confraternita sufi musulmana fondata alla fine del XIX secolo in Senegal, conta attualmente affiliati in tutto il mondo. Touba, centro nevralgico e città santa dei muride, è meta di un pellegrinaggio annuale che coinvolge circa 4 milioni di persone. Lungi dall’essere confinato esclusivamente nell’ambito disciplinare della Storia delle religioni o dell’Antropologia, lo studio della Muridiyya è un fenomeno trasversale che interessa i campi del sapere più eterogenei. Dagli anni ’60 ad oggi storici, politologi, economisti, geografi hanno contribuito alla creazione di un vasto corpus letterario in costante crescita. Per quale motivo un movimento religioso che ha origini circoscritte è divenuto negli anni un soggetto così “buono da pensare” per le scienze sociali?
Nel corso della storia del Senegal il dinamismo del fenomeno muride ha creato un filone di studi che fa del suo oggetto un esempio paradigmatico che permette di valutare sotto una luce diversa alcuni concetti di interesse generale nelle scienze sociali: il concetto di “islam nero”, il sistema coloniale e la decolonizzazione, il rapporto tra formale e informale, la storia delle migrazioni. La Muridiyya rappresenta in sostanza un punto di convergenza tra le diverse istanze presenti nella “situation coloniale”, un adattamento storicogeografico del modello culturale-religioso strutturatosi in un sistema politico e simbolico a livello locale e transnazionale.

Maggiori informazioni reperibili in allegato.

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